Un mosaico che dà forma ad una triscele, circondato da una greca di onde e spighe, è il logo del progetto condiviso con la cittadinanza, parte attiva di una candidatura che ha proposto 70 progetti che hanno arricchito il corposo dossier. Il sindaco Maurizio Dipietro: «Abbiamo messo insieme i pezzi di un mosaico costruito negli anni tutti insieme, ora siamo pronti per affrontare una partita im-portante che, qualunque sia il risultato finale, dobbiamo giocare bene fino in fondo»
Il mito nel cuore è il claim potente, profondo e viscerale con il quale Enna si è candidata a Capitale italiana della Cultura 2025 per il quale ha presentato un progetto che è anzitutto una visione di sviluppo condivisa con imprese e associazioni locali e con numerosi altri Comuni del centro Sicilia. Un videomapping proiettato sulla facciata del Teatro Garibaldi, un tempo casa comunale, è sintesi perfetta di un progetto ambizioso che si avvia a un primo rush finale. E’ atteso tra un mese circa (17 novembre) il primo verdetto della commissione – composta da esperti del mondo della cultura, delle arti e del turismo – che decreterà le 10 finaliste tra le 15 candidate.
Ieri sera (19 ottobre) i cittadini di Enna si sono ritrovati al Teatro Garibaldi per un momento di aggregazione e condivisione voluto dal sindaco Maurizio Dipietro e dalla sua giunta per presentare a tutti gli ennesi, protagonisti attivi che hanno contribuito con idee e proposte alla realizzazione della candidatura, i dettagli della proposta culturale presentata al Mic – Ministero della Cultura: «Enna ha una tradizione culturale antichissima e sono fermamente convinto che lo sviluppo sociale ed economico della nostra città debba partire dalla cultura, intesa come forza di cambiamento ed ispirazione per uno sviluppo più consapevole, sostenibile ed aperto a tutti – ha detto il primo cittadino –. La candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025 è un sogno nato, proprio su questo palco, nel 2015, anno del mio primo incarico di sindaco. In questi anni abbiamo lavorato sodo per diventare una città della cultura: abbiamo attivato con risultati eccellenti la raccolta differenziata dei rifiuti, rilanciato la vocazione musicale di Enna (una delle poche città siciliane ad avere un liceo musicale), aperto tre musei in breve tempo, ripristinato e reso fruibile il Castello di Lombardia, trasformato Palazzo Chiaramonte in Palazzo della cultura, solo per fare qualche esempio. Quest’estate abbiamo messo insieme i pezzi di un mosaico che abbiamo costruito in questi anni tutti insieme e ora siamo pronti per affrontare una partita importante come quella di questa candidatura, e qualunque sia il risultato, perché una partita si può vincere o perdere per mille motivi, dobbiamo impegnarci tutti, e al meglio, per giocarla bene fino in fondo».
Ideato dal grafico Sandro Libertino, il logo della candidatura di Enna a Capitale italiana della Cultura 2025 mostra le tessere di un mosaico che danno corpo ad una triscele, antico simbolo dell’Isola, con il cuore dorato come il grano e circondato da una greca di onde (ripresa da un reperto di età classica rinvenuto a Enna) e spighe. «E’ un logo che cerca di sintetizzare gli elementi di Enna a partire dall’insieme dei colori che rappresentano l’horror vacui del sentimento siciliano – ha detto l’esperta di marketing della Starting4 Mariapaola La Caria -. Con questo logo si è voluta creare una sintesi dello scrigno ennese con una internazionalità dovuta». Profondità e appartenenza, unione tra memoria e percezione: a Enna il mito è un unicum con la cultura del territorio, che lo abita ancora e lo rende vivo. Per riscoprirlo e riappropriarsene, per rimettere la cultura al centro della sua trasformazione sociale, Enna ha bisogno della sua dimensione più intima e più comune, il cuore, che è stato ripreso nel claim.
Filo conduttore di tutto il progetto è appunto il Mito, identità del territorio e legame imprescindibile con il passato, ma anche propulsore di sviluppo e forza trainante verso il futuro.
La candidatura di Enna a Capitale italiana della Cultura 2025, facendo perno sulle antiche radici del mito e passando per testimonianze religiose, monumenti e prodotti agroalimentari eccellenti, segna così una traiettoria di sviluppo culturale e turistico che si proietta verso un futuro fondato su valori condivisi che possano impattare positivamente sul sistema locale e ispirare un importante processo trasformativo.
Ospite della serata, in quanto amica della città di Enna e di uno dei suoi più illustri cittadini – l’istrionico Mario Incudine (assente per motivi di salute) – l’attrice Pamela Villoresi, direttore artistico del Teatro Biondo di Palermo arrivata appositamente ad Enna per dare voce, con una interpretazione che ha avuto del sublime – a un testo profondo e viscerale di Giuseppe Maria Amato che ha restituito l’essenza di Enna, le pieghe più recondite del carattere schivo, ma generoso, dei suoi abitanti. «Mi auguro che Enna possa essere proclamata Citta italiana della Cultura 2025 perché lo merita – ha detto la Villoresi – lo meritano i suoi abitanti laboriosi e soprattutto i suoi giovani come Thomas (il giovane pianista e compositore Thomas Catalano a cui il Comune ha assegnato la borsa di studio intitolata a Silvia Luglio, nda), i tanti talenti che spesso sono costretti ad abbandonare questa terra meravigliosa che è la Sicilia. Io faccio il tifo per voi, che abitate questo luogo straordinario che sembra essere davvero l’Olimpo».
Quella di Enna è una candidatura a cui ha lavorato tutta la città e che ha visto il coinvolgimento di oltre 55 realtà, principalmente giovani – tra associazioni, cooperative, gruppi scolatici ma anche singoli cittadini, che attraverso un lavoro che ha del “sartoriale” si sono fatti interpreti della cultura in chiave ennese. Alla fine sono stati selezionati 70 progetti, tra nuove proposte e sviluppo di processi già in atto, che hanno arricchito il già sostanzioso dossier redatto dalla Starting4 di Padova per conto dell’Amministrazione, e che annovera 50 eventi che spaziano dalla contaminazione tra arti performative al dialogo internazionale, oltre a una fitta proposta di visite e itinerari.
«Riuscire a candidare Enna a Capitale italiana della Cultura 2025 è stata una sfida condivisa da una squadra importante di oltre 26mila persone… l’intera la città – ha detto Giuseppe Maria Amato, coordinatore del progetto e responsabile scientifico del Rocca di Cerere Unesco Global Geopark –. Questa città, infatti, è riuscita in tempi brevissimi, e nel cuore dell’estate, a presentare 70 progetti di altissimo valore, e noi che ne abbiamo la visione d’insieme vi possiamo assicurare che è venuta fuori la comunità. Cultura non è il numero di musei aperti – per quanto siano importanti – o il numero di scrittori e intellettuali a cui si è dato i natali, ma la capacità di condividere un percorso. E per questo risultato noi possiamo già festeggiare».
Il progetto di candidatura, sviluppato alla luce e in coerenza con Next generation EU e con alcuni degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, si pone quattro macro obiettivi strategici, interconnessi tra loro, che mettono in relazione Enna, la sua identità e il suo bagaglio di tradizioni con l’ambiente, il paesaggio, la cultura e il turismo, per uno sviluppo economico ed occupazionale.
Fanno parte del Comitato d’onore della candidatura di Enna a Capitale italiana della Cultura 2025 Coni – Delegazione Enna, G.A.L. Rocca di Cerere Geopark, Consorzio Ente Autodromo di Pergusa, Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna, Diocesi di Piazza Armerina, Fondazione Sicilia, Libero Consorzio Comunale di Enna, Università Kore, Ente Parco Minerario Floristella – Grottacalda, Parco archeologico di Morgantina e Villa romana del casale e i Comuni di Agira, Aidone, Calascibetta, Gagliano Castelferrato, Nicosia, Pietraperzia, Troina, Valguarnera Caropepe, Villarosa.
Instagram: @ennacapitalecultura2025 Facebook: @culturaeventiturismoenna