Il Festival intercomunale della arti performative ideato e diretto da Vito Meccio e Salvatore Ferlita, quest’anno dedicato al 400° Festino, porta in scena la versione teatrale della compagnia casertana La Mansarda Teatro dell’orco della celebre fiaba, in scena per l’ultima replica il 21 luglio a Ventimiglia di Sicilia. Prima dello spettacolo una voce narrante catturerà l’attenzione dei piccoli spettatori per far scoprire loro la storia di Rosalia, prendendo le mosse dalla sua infanzia
Ultima replica domenica 21 luglio, alle 21, all’Anfiteatro comunale in via dell’Orto 7 a Ventimiglia di Sicilia (Palermo) per il “Cappuccetto rosso” nella versione della compagnia casertana La Mansarda Teatro dell’orco, all’interno del programma di “Dest’Arte”, il festival intercomunale delle arti performative che abbraccia i comuni di Vicari, Ventimiglia di Sicilia e Mezzojuso, organizzato come ogni anno dalla cooperativa Agricantus di Palermo. La terza di “Dest’Arte” è un’edizione speciale, chiamata “Una Rosa nei Venti – Omaggio a Santa Rosalia” e dedicata al 400° anniversario del Festino.
Tra la fiaba di “Cappuccetto rosso”, tra le più popolari in Europa, e la storia di Santa Rosalia in effetti c’è poco in comune. Tuttavia è possibile rintracciare connessioni simboliche a partire dal colore rosso comune alla passione religiosa; il bosco che somiglia all’ambiente naturale e isolato dove la tradizione racconta che la Santa si sia ritirata in eremitaggio e anche la pancia del lupo, che richiama il luogo inaccessibile della grotta, dove Rosalia decide di ritirarsi. Prima dello spettacolo una voce narrante catturerà l’attenzione dei piccoli spettatori per far scoprire loro la storia di Rosalia, prendendo le mosse dalla sua infanzia.
La più antica versione di Cappuccetto Rosso è senz’altro la versione del francese Charles Perrault, nella quale il lieto fine, presente invece nella versione dei fratelli Grimm, è assente. Nella trasposizione teatrale della compagnia La Mansarda Teatro dell’orco – che vede in scena Diane Patierno, Maurizio Azzurro (che cura anche la regia), Gaetano Franzese, Roberta Sandias (che cura anche la drammaturgia) – il lieto fine è d’obbligo, ma il colore dei personaggi è in linea con la morale della fiaba di Perrault. Cappuccetto Rosso è dispettosa e disubbidiente, ed anche un po’ pasticciona, ed il lupo è un povero predatore solitario, costretto alla caccia per la sopravvivenza. Il linguaggio in versi è gradevole e raffinato, i dialoghi divertenti e le situazioni appassionanti rendono avvincente un racconto senz’altro noto, ma rinnovato proprio dalla peculiarità dei personaggi, tra i quali spicca la nonna, vero spunto comico, ed il lupo, vecchio attore decaduto e sdentato, in grado solo di inghiottire, senza poterle masticare, le sue prede.
Il progetto “Dest’Arte – Festival intercomunale delle arti performative. Una Rosa nei Venti – Omaggio a santa Rosalia”, ideato e diretto da Vito Meccio e Salvatore Ferlita, nasce grazie alla sinergia tra soggetti pubblici e privati: le tre amministrazioni comunali di riferimento; il G.A.L. Metropoli Est e la Cooperativa Agricantus di Palermo. Il progetto è finanziato dal Comune di Palermo – Area della Cultura, turismo, sport e politiche giovanili e della Città metropolitana di Palermo con le risorse del Fondo unico dello spettacolo del Ministero della Cultura.