L’11 ed il 12 ottobre con i tre concerti del Maurizio Giammarco Quartet parte la stagione che chiuderà un anno mirabilis per il jazz club di Palazzo Scammacca del Murgo, ideato e gestito dall’associazione Algos. Già esauriti gli abbonamenti, restano i biglietti per i singoli eventi. Il direttore artistico Dino Rubino: «C’è voglia di ascoltare musica e di stare insieme in un posto come il Monk». Fino a fine anno previsti anche eventi musicali non legati al jazz
E’ un 2024 pieno per l’associazione Algos di Catania, formata nel 2017 da un gruppo di musicisti-amici desiderosi di creare in città una casa dove dare libero sfogo al sacro fuoco del jazz. Nasceva allora il Monk Jazz Club, già nel nome un omaggio a un genio dell’improvvisazione quale fu il pianista afro-americano Thelonious Monk, tra i grandi della scena be-bop e tra i primi ispiratori della successiva scena free.
E dopo la chiusura a fine aprile della stagione primaverile al chiuso del Monk nella sede di Palazzo Scammacca del Murgo, in piazza Scammacca a Catania, non c’è stato un vero momento di sosta per l’associazione Algos che è stata tra le anime della giornata “Jazz fusions in piazza Scammacca” a inizio giugno, della quinta rassegna estiva “Jazz in vigna” a Santa Venerina tra giugno e luglio, dei concerti della rassegna “Nuovi confini” al Palazzo della cultura di Catania per il Catania Summer Fest tra agosto e settembre e motore musicale della ritrovata rassegna “Biancavilla in jazz” a metà settembre.
Ed ora è già tempo per la parte finale del 2024 che riparte dalla rassegna al chiuso del Monk Jazz Club a chiusura di un anno mirabilis per l’associazione concertistica catanese. Si riparte l’11 ed il 12 ottobre con il Maurizio Giammarco Quartet. Il sassofonista pavese di nascita e romano d’adozione sarà accompagnato da un terzetto siculo di prim’ordine come Nello Toscano al contrabbasso, Andrea Beneventano al pianoforte e Mimmo Cafiero alla batteria. «Maurizio è un grande amico di noi tutti e siamo sempre felici di ospitarlo – commenta Dino Rubino che di Algos è il presidente e del Monk Jazz Club è il direttore artistico -. Andrea non suonava da noi dall’apertura del Monk e siamo molto contenti di riaverlo con noi».
Tre i turni di concerti come sempre, il venerdì alle 21.30 ed il sabato sia alle 19 che alle 21.30. Tanto l’affetto sempre crescente che il pubblico del Monk ha maturato in questi anni che gli abbonamenti per i tre turni sono già esauriti. On line su https://www.ciaotickets.com/it/stagione-invernale-monk-jazz-club si possono acquistare i biglietti residui. «Una buona cosa per noi – sottolinea Rubino -. Vuol dire che c’è voglia di questo, alla fine, vuol dire che c’è voglia di ascoltare musica e di stare insieme in un posto come il Monk: noi siamo il jazz club che a Catania mancava e che piace un po’ agli appassionati di jazz di tutta la Sicilia orientale. Questo è un bel segnale che noi riceviamo».
Con la riapertura del club si inaugura la mostra fotografica “Jazz in shots” di Pier Raffaele Platania, visitabile fino a dicembre. Gli scatti raccontano la passione del fotografo catanese per la musica jazz, le atmosfere magiche dei concerti siciliani, le emozioni, gli strumenti musicali e i ritratti di alcuni tra i maggiori jazzisti della scena internazionale che si sono esibiti nell’Isola.
Anche il quintetto del trombettista serbo Stjepko Gut – in calendario il 25 ed il 26 ottobre – alla fine sarà una grande famiglia siciliana: con lui suoneranno Rino Cirinnà al sassofono, Michael Santanastasio alla batteria, Nello Toscano al contrabbasso e Seby Burgio al pianoforte. Rubino: «Stiepko ha scelto ormai la Sicilia come casa sua, vive a Cava d’Aliga, frazione marina di Scicli».
L’8 ed il 9 novembretorna al Monk il chitarrista acustico onduregno Roberto Taufic, grande interprete delle tradizioni sudamericane e brasiliana in particolare. Rubino: «Roberto conosce Catania ormai abbastanza bene perché lo scorso anno ha insegnato al Conservatorio. Verrà accompagnato da tre fantastiche cantanti, la messinese Daniela Spalletta, la cagliaritana Francesca Corrias e la bolognese d’adozione Cristina Renzetti». Il concerto, che si intitola “Arias”, viaggia tra i continenti, li esplora e li racconta, si nutre di musiche colte e popolari, antiche e moderne, mescola i ritmi e le voci di luoghi lontani.
Il 22 ed il 23 novembreprotagonista sul palco del Monk sarà il sassofonista catanese Giuseppe Asero con il suo quartetto formato da Alessandro Lo Chiano alla tromba, Paolo Vicari alla batteria e Angelo Cultreriall’organo. Rubino: «Una buona opportunità per ascoltare un quartetto di ottimi musicisti siciliani».
Il 6 ed il 7 dicembre suonerà il trio della 32enne sassofonista milanese Sophia Laura Tomelleri sul palco con Francesco Bordignon al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria. Rubino: «Sophia è nipote, tra l’altro, del clarinettista Paolo Tomelleri, oggi 86 anni, uno tra i primi a suonare Dixieland in Italia. L’ho conosciuta al premio Massimo Urbani del 2020, dove ero in giuria, e che lei poi ha vinto. L’ho poi incrociata in vari festival e adesso mi faceva piacere averla con il suo trio».
Il 2024 si chiuderà con un evento nell’evento, il 20 ed il 21 dicembre, ovvero il ritrovato binomio fra due musicisti – Dino Rubino e il sassofonista vittoriese Francesco Cafiso – che hanno iniziato veramente da bambini a suonare e che poi hanno condiviso per anni il loro percorso artistico. Rubino: «Con Francesco abbiamo suonato insieme dal 2008 al 2014 e in quei sei anni abbiamo inciso 6-7 dischi, abbiamo suonato ovunque fra Europa, Stati Uniti, Sud America, Cina. Quando piccolissimo Francesco arrivò all’Orchestra Jazz del Mediterraneo, ci ha incantato tutti quanti. Io di anni ne avevo solo 16 ma davanti a lui mi sentivo “vecchio”».
Con Rubino e Cafiso ci saranno Nello Toscano al contrabbasso – anch’egli in quell’orchestra che vide gli esordi di Cafiso – e il batterista Enzo Zirilli. «Con Francesco e Enzo poi – annuncia Rubino – dopo il Monk faremo un piccolo tour in Puglia».
E non finisce qui. Oltre il calendario principale dei concerti, il Monk Jazz Club prevede alcuni appuntamenti che renderanno piena l’attività musicale di Palazzo Scammacca del Murgo. I martedi, a settimane alterne, a partire dalla settimana dopo il primo concerto, si terranno delle esibizioni, a ingresso gratuito, con musicisti aventi come tema conduttore l’improvvisazione e l’interplay. Questi eventi si alterneranno con eventi di musica dei giovani musicisti allievi del Conservatorio di Catania guidati dai docenti del dipartimento jazz del conservatorio etneo. A metà settimana, con buona probabilità i mercoledì, ogni due settimane si esibirà una resident band del Monk che avrà il piacere, volta per volta, di chiamare sul palco musicisti siciliani amici del club.
Anche il venerdì ed il sabato, nelle settimane in cui non sono in calendario i concerti della stagione principale, spazi saranno dedicati a musicisti che non appartengono al mondo del jazz. Si inizia venerdì 1 novembre con quattro concerti di musicisti supportati dal nuovo Imaie. Questo il primo calendario di eventi: 1 novembre Areasud Electric Roots (folk ed elettronica), 15 novembre Shamal Re-Wind (world music mediterranea), 29 novembre Big Dave (urban), 13 dicembre Ketty Teriaca (pianismo e nuova classica). Questi concerti avranno un biglietto d’ingresso di € 10, € 5 per gli abbonati del Monk. Il sabato, nella settimana senza concerti, la scena sarà dedicata alla nuova musica elettronica.
Biglietto Maurizio Giammarco Quartet: € 27, prevendita on line su https://www.ciaotickets.com/it/biglietti/maurizio-giammarco-4et
Info e prenotazioni alla mail prenotazioni@monkjazzclub.it, telefono 340.1223606. Sul web www.monkjazzclub.it.
Monk Jazz Club: Palazzo Scammacca del Murgo, Piazza Scammacca 1, Catania.