Il 29 gennaio Zō Centro Culture Contemporanee ospita lo spettacolo teatrale di Antonio Ciravolo, che cura anche la regia, con Giovanni Arezzo unico attore. Gesù è tornato col nome di GesùAldo per “dare un’occhiata” su mandato di Papà e si ritrova ad inciampare sugli imprevisti del quotidiano umano. Una produzione Nudalava con Ivana Peritore assistente alla regia
Domenica 29 gennaio, alle 20.30, Zō Centro Culture Contemporanee di Catania ospita lo spettacolo teatrale “Ecce Homo”, testo di Antonio Ciravolo, che cura anche la regia, con Giovanni Arezzo unico attore. Una produzione Nudalava con Ivana Peritore assistente alla regia. “Vai a dare un’occhiata. Come uno di loro”. Mi fa. “Vedi come se la stanno cavando”. Mi fa. Lui, a me. E io lo faccio. Cosa vuol dire diventare uomo? Cosa vuol dire diventare uomo se si è figli di Dio? Gesù è tornato col nome di GesùAldo per “dare un’occhiata” su mandato di Papà e si ritrova ad inciampare sugli imprevisti del quotidiano umano. L’amore, l’intimità, l’epidermica ambizione all’esistenza, si innestano con il desiderio dell’uomo che vuole esserlo davvero, di colui il quale vuole finalmente smettere di essere il “figlio di …”. Niente miracoli, però: uomo sul serio.
Antonio Ciravolo: «Ho voluto impastare l’ironia e il dolore dell’umanità per realizzare questo Cristo contemporaneo. Disegnarlo talvolta ingenuo, talvolta sprovveduto, ma al contempo armato di uno sguardo lucido e di un retaggio divino che lo rendono complice e giudice del mondo che non poteva aspettarsi. L’essere umano, il volerlo essere, il desiderare di esserlo. Ed eccolo il primo tratto dell’uomo che non può sfuggire a sé stesso: il desiderio. L’essere umano desidera e il desiderio lo muove. In virtù del perpetuo moto del desiderio questo nuovo Gesù non può sottrarsi al dubbio e alla misura, sacrificando l’onnipotenza del suo gesto sull’altare della sacrosanta, e al contempo umanissima, domanda d’amore».
Antonio Ciravolo è medico psicoanalista, scrittore, autore teatrale, regista, autore di spot pubblicitari, cortometraggi e colonne sonore. Il ragusano Giovanni Arezzo si è diplomato nel 2006 al’Accademia “Silvio D’Amico” di Roma. In teatro ha recitato diretto, tra gli altri, da Silvio Peroni, Guglielmo Ferro, Fabrizio Falco, Simone Luglio, Nicola Alberto Orofino; al cinema ha recitato in “Hungry Birds”, “Italo”, “I Pionieri”, “La notte è un posto sicuro”; in tv ne “Il commissario Montalbano”, “Donne”, “Ris”. Come regista, ha diretto: “Natura morta in un fosso” di Fausto Paravidino, prodotto dal CTS di Ragusa e, prodotti da mezzAria Teatro, “Girasoli” e “Decadenze” di Steven Berkoff. È autore di “3112” di “500L”, ed è co-autore della serie teatrale “Tornati (a casa) per tempo”, prodotta dallo Stabile di Catania. È anche rapper con lo pseudonimo di Soulcè.
Biglietti: € 15 intero al botteghino e in prevendita su Dice.fm; € 10 per gli studenti universitari.
Indirizzo: Zō Centro culture contemporanee, piazzale Rocco Chinnici 6, Catania.