Il Festival intercomunale della arti performative ideato e diretto da Vito Meccio e Salvatore Ferlita, quest’anno dedicato al 400° Festino, porta in scena la versione teatrale della compagnia casertana La Mansarda Teatro dell’orco della celebre fiaba, in scena il 19 luglio a Vicari, il 20 luglio a Mezzojuso, ed il 21 luglio a Ventimiglia di Sicilia. Prima dello spettacolo una voce narrante catturerà l’attenzione dei piccoli spettatori per far scoprire loro la storia di Rosalia, prendendo le mosse dalla sua infanzia
Non mancano mai gli spettacoli per ragazzi in “Dest’Arte”, il festival intercomunale delle arti performative che abbraccia i comuni di Vicari, Ventimiglia di Sicilia e Mezzojuso nel Palermitano, organizzato come ogni anno dalla cooperativa Agricantus di Palermo. Ecco che la terza edizione di “Dest’Arte” nell’edizione speciale “Una Rosa nei Venti – Omaggio a Santa Rosalia”, dedicata al 400° anniversario del Festino, porta in scena lo spettacolo per bambini “Cappuccetto Rosso” nella versione della compagnia casertana La Mansarda Teatro dell’orco. Tre gli spettacoli in calendario, tutti a ingresso gratuito, venerdì 19 luglio, alle 21, in piazza Paolo Borsellino a Vicari, sabato 20 luglio, alle 21, in piazza Umberto I (già nota come piazza Spallitta) a Mezzojuso e domenica 21 luglio, alle 21, all’Anfiteatro comunale in via dell’Orto 7 a Ventimiglia di Sicilia.
Effettivamente la fiaba, tra le più popolari in Europa, e la storia di Santa Rosalia hanno poco in comune. Tuttavia è possibile rintracciare connessioni simboliche che possono essere interpretate in modo creativo. Il colore rosso comune alla passione religiosa; il bosco che somiglia all’ambiente naturale e isolato dove la tradizione racconta che la Santa si sia ritirata in eremitaggio e anche la pancia del lupo, che richiama il luogo oscuro e inaccessibile della grotta, dove Rosalia decide di ritirarsi. Prima dello spettacolo una voce narrante catturerà l’attenzione dei piccoli spettatori per far scoprire loro la storia di Rosalia, prendendo le mosse dalla sua infanzia.
Cappuccetto Rosso è senz’altro una delle fiabe europee più popolari ma la più antica è senz’altro la versione del francese Charles Perrault, nella quale il lieto fine, presente invece nella versione dei fratelli Grimm, è assente. Nella trasposizione teatrale della compagnia La Mansarda Teatro dell’orco – che vede in scena Diane Patierno, Maurizio Azzurro (che cura anche la regia), Gaetano Franzese, Roberta Sandias (che cura anche la drammaturgia), scene di Martina Picciola e costumi di Emilio Bianconi – il lieto fine è d’obbligo, ma il colore dei personaggi è in linea con la morale della fiaba di Perrault. Cappuccetto Rosso è dispettosa e disubbidiente, ed anche un po’ pasticciona, ed il lupo è un povero predatore solitario, costretto alla caccia per la sopravvivenza. Più scuro il personaggio del cacciatore, eroe e salvatore suo malgrado, ma avvezzo a collezionare trofei con il suo schioppetto. Il pentimento della bambina al termine della vicenda, e la chiosa del povero lupo, unica vera vittima della storia, sottolineano il carattere dei personaggi e invitano alla riflessione. Il linguaggio in versi è gradevole e raffinato, i dialoghi divertenti e le situazioni appassionanti rendono avvincente e singolare un racconto senz’altro noto, ma rinnovato proprio dalla peculiarità dei personaggi, tra i quali spicca la nonna, vero spunto comico, ed il lupo, vecchio attore decaduto e sdentato, in grado solo di inghiottire, senza poterle masticare, le sue prede.
Il progetto “Dest’Arte – Festival intercomunale delle arti performative. Una Rosa nei Venti – Omaggio a santa Rosalia”, ideato e diretto da Vito Meccio e Salvatore Ferlita, nasce grazie alla sinergia tra soggetti pubblici e privati: le tre amministrazioni comunali di riferimento; il G.A.L. Metropoli Est e la Cooperativa Agricantus di Palermo. Il progetto è finanziato dal Comune di Palermo – Area della Cultura, turismo, sport e politiche giovanili e della Città metropolitana di Palermo con le risorse del Fondo unico dello spettacolo del Ministero della Cultura.
L’edizione 2024 mira a fare dello spettacolo dal vivo un efficace strumento di rivitalizzazione delle comunità e nasce con lo scopo di una più ampia diffusione della storia di Santa Rosalia. E i tre comuni interessati dal progetto testimoniano con la città capoluogo, il culto della Santuzza. A Ventimiglia di Sicilia si trova una piazza intitolata a Santa Rosalia, Vicari a settembre festeggia la Santa, e Mezzojuso, all’interno della chiesa di Maria SS. Annunziata, custodisce una grande tela raffigurante la Comunione di Santa Rosalia.