“Fratto_X”, a Catania il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza tra arte e performance

“Fratto_X”, a Catania il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza tra arte e performance

Per il Catania Summer Fest, il 19 luglio (unica data in Sicilia) al Palazzo della Cultura lo spettacolo (mai) scritto da Antonio Rezza con habitat di Flavia Mastrella e con lo stesso Rezza e Ivan Bellavista in scena. Un evento di Zō Centro culture contemporanee di Catania

Zō Centro culture contemporanee di Catania è felice di annunciare il grande ritorno di Antonio Rezza a Catania, con lo spettacolo “Fratto_X”, di Flavia Mastrella Antonio Rezza, con Antonio Rezza e Ivan Bellavista in scena, una produzione RezzaMastrella e La Fabbrica dell’attore-Teatro Vascello di Roma. Unica data in Sicilia, lo spettacolo è in calendario venerdì 19 luglio, alle ore 21, nella Corte “Mariella Lo Giudice” del palazzo della Cultura (Palazzo Platamone) per il Catania Summer Fest 2024. “Fratto_X”: (mai) scritto da Antonio Rezza, habitat di Flavia Mastrella, assistente alla creazione Massimo Camilli, luci Mattia Vigo, luci e tecnica Alice Mollica, organizzazione generale Tamara Viola e Stefania Saltarelli.

Antonio Rezza in “Fratto_X”

La storia. Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare. Ma chi imita se stesso è la cancrena nell’orecchio di chi ascolta. E marcisce l’ambizione. L’ansia non è uno stato d’animo ma un errore posturale. Forma e demenza non viaggiano mai sole. Tra le dune di un deserto, uccelli migratori volano felici sulla testa di due uomini sereni, lievemente turbati dall’arroganza del potente di turno, essere antropomorfo con le braccia malformate dal compromesso elettorale.

Antonio Rezza e Ivan Bellavista in “Fratto_X”

La cultura è fatta a pezzi da chi ama sceneggiare. E poi la voce di uno fa parlare l’altro che muove la bocca per sentito dire. E si lamenta del suo poco parlare con la voce che lo fa parlare. Litiga con la voce che lo tiene al mondo. Applausi a chi ha ben poco da inchinare. Rarefatta dalla santità, Rita da Cascia oltraggia la provenienza, si ama non per sentimento ma per residenza: siamo sotto un fratto che uccide, si muore per eccessiva semplificazione. Il lottatore di sumo desume che dedurre è un eccesso. Sindoni a confronto con cartoni animati redentori. Guerrieri di ritorno da niente e specchi carnefici a mettere parole in bocca allo specchiato.

Antonio Rezza e Ivan Bellavista in “Fratto_X”

Antonio Rezza: «Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più».

Flavia Mastrella: «L’habitat “Fratto_X” è un impeto da suggestioni fotografiche. Le immagini raccontano la strada che corre e l’impossibilità di agire. Scie luminose si materializzano con l’inquietante delicatezza dei fiori visti da vicino. Come anche “Fratto_X” è un ideogramma, insegue la leggera freschezza vibrante del tratto e il colore saturo dell’immagine in 3d. Una distesa di pelle calda organizza figure antropomorfe, sommerse dalla carne e dalla carnalità, vittime disponibili alla persuasione di massa. L’inutilità permea e comprime i personaggi che si affacciano da un divieto X. La Sedia, mezzo mutante color azzurro, pelle e ruggine, è presa in prestito dal teatro di narrazione. Il Telecomandato geneticamente alterato e il Miracolo dell’urbanizzazione sono sculture mobili dipendenti. La carcassa del guerriero viene riproposta come presenza epica solo nella forma e nell’atteggiamento».

Gli autori. Flavia Mastrella e Antonio Rezza si occupano di comunicazione involontaria. Hanno realizzato quindici opere teatrali (tra cui “Pitecus”, “Io”, “Fotofinish”, “Bahamuth”, “7-14-21-28”, “Doppia Identità”, “Fratto_X”, “Anelante”, “Amistade”, “Hybris”) sette film lungometraggi (tra cui “Escoriandoli” presentato a Venezia nel 1996, “Delitto sul Po”, “Milano Via Padova” e “Samp” presentato a Venezia nel 2020) e una serie sterminata di corto e medio metraggi. Nel 1991 presentano “Barba e cravatta” al festival di Avignone. Flavia Mastrella si occupa inoltre di scultura, fotografia, video-scultura, ha esposto al Mambo “L’esaltazione dell’insignificante”, al PAN “Boe alla deriva” e al Museo della Certosa di San Lorenzo “Il microcosmo”; Antonio Rezza si occupa di letteratura pubblicando i suoi romanzi con Bompiani e la Nave di Teseo: nel 2008 vince il Premio Feronia 2008 con “Credo in un solo oblio”.
Per Rai 3 hanno realizzato nel 2000 il programma “Troppolitani”. Nel 2008 ricevono il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare e pubblicano con Kiwido la prima raccolta video del loro cinema in bianco e nero. Nel 2012, edito da Barbès, è uscito il libro – “La noia incarnita, il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza”. Nel 2013 sono stati loro conferiti il Premio Hystrio e il Premio Ubu. Nel 2014 pubblicano con la casa editrice il Saggiatore “Clamori al vento”. Nel 2016 viene loro assegnato il Premio Napoli. Nel 2017 ricevono a Montecitorio l’attestato di Unicità nella Cultura e il Premio Ermete Novelli. Nel 2018 viene loro conferito il Leone d’oro alla carriera per il Teatro dalla Biennale di Venezia. Nel 2019 ricevono il premio La Rosa d’oro della Milanesiana. Nel 2022 Flavia Mastrella, insieme a Marco Tonelli, a Palazzo Collicola di Spoleto cura l’allestimento della mostra “Euforia Carogna”, un’antologica sui 35 anni di collaborazione artistica con Antonio Rezza, e in contemporanea lo spettacolo “Hybris” di Flavia Mastrella e Antonio Rezza debutta al Festival dei Due Mondi. A giugno dello stesso anno Flavia Mastrella presenta alla Milanesiana di Elisabetta Sgarbi il suo nuovo film “La Legge”, la costituzione italiana recitata dagli animali con la voce del padrone e a novembre Antonio Rezza apre il Torino Film Festival con il suo nuovo film “Il Cristo in gola”. Nel 2023 hanno ripreso il progetto “Troppolitani”, un viaggio tra le pieghe della mente umana e disumana girato a Bastogi, quartiere alla periferia di Roma per il percorso Spores Project, la sperimentazione intermediale di Federica Altieri, sostenuta da Creative Europe 2021-2027. A ottobre 2023 Antonio Rezza ha pubblicato il suo nuovo romanzo “Il Fattaccio” edito da La Nave di Teseo. I due collaborano ancora oggi con La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello di Roma.

Antonio Rezza e Flavia Mastrella, foto di M.Biancardi

Biglietti: in prevendita su https://dice.fm/partner/associazione-culturale-zo/event/nvlnq5-fratto-x-19th-jul-cortile-platamone-catania-tickets prime file posti numerati € 26,50 compresi ddp, posti non numerati € 21 compresi ddp. Botteghino presso gli uffici di Zo Centro culture contemporanee, piazzale Rocco Chinnici 6, da lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, telefono 0958168912: prime file posti numerati € 25; posti non numerati € 20; studenti € 15.
Palazzo della Cultura: via Vittorio Emanuele II 121, Catania.