L’eclettico violoncellista palermitano apre il festival, in calendario dal 16 ottobre al 16 dicembre, di cui firma la direzione artistica. Organizzato dalla Camerata Polifonica Siciliana in sinergia con l’Università di Catania, InterSezioni si svolgerà tra il Teatro Sangiorgi e il Cut – Centro Universitario Teatrale
Otto concerti dedicati alla musica contemporanea, dal 900 ai giorni nostri, riuniti all’interno di un unico festival. Nasce a Catania sotto una buona stella InterSezioni, primo festival dedicato alla musica contemporanea, che grazie al finanziamento del Ministero della Cultura sarà proposto per i prossimi tre anni. Peculiarità del Festival InterSezioni è la novità: in ciascuno dei concerti in programma sarà proposto almeno un brano in prima esecuzione assoluta. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il violoncellista Giovanni Sollima, che ne ha assunto la direzione artistica, e il compositore Giovanni Ferrauto, direttore artistico della Camerata Polifonica Siciliana presieduta da Aldo Mattina che lo organizza, vede il coinvolgimento attivo dell’Università di Catania che ospiterà buona parte degli appuntamenti nella nuova sede del Cut – Centro Universitario Teatrale, al piano terra di Palazzo Sangiuliano in piazza Università, già sede dello storico Teatro Machiavelli inaugurato nel 1864 dalla famiglia Grasso, appena rilanciato dall’Ateneo con varie iniziative a beneficio degli studenti universitari.
L’altra sala coinvolta è quella del Teatro Sangiorgi che domenica 16 ottobre alle ore 19 terrà a battesimo il Festival InterSezioni ospitando Cello Happening, il primo appuntamento di cui sarà protagonista il direttore artistico Giovanni Sollima. Un happening informale più che un concerto vero e proprio, basato soprattutto sull’improvvisazione, e pensato per gli studenti dell’Università di Catania che potranno accedere allo spettacolo al prezzo promozionale di 1 euro (per tutti gli altri l’ingresso è di 5 euro). A differenza di quanto annunciato, l’artista sarà in scena con soli due violoncelli «quelli che ho in Sicilia – dice – gli altri sono disseminati per il mondo e farli arrivare per tempo non è stato possibile. Ma il programma resterà invariato».
L’eclettico musicista e compositore palermitano suonerà per il pubblico catanese un violoncello della liutaia Ezia di Labio, costruito dai bambini di Cuba e dipinto da Giosetta Fioroni, esponente di spicco della pop art italiana, e un violoncello elettrico.
«Il programma sarà “contemporaneo”, una parola che per me include circolarità ed è quindi in continua evoluzione – dice Giovanni Sollima – tanto che inizierò con un canto armeno salvato da Padre Komitas, che dal genocidio è riuscito a salvare almeno la musica. Poi continuerò con un affresco, dal ‘900 storico al nuovo millennio: eseguirò in prima assoluta un brano di Nicola Segatta – liutaio, violoncellista e compositore trentino – che nel 2020 ha scritto per me una suite che rappresenta bene la stratificazione di epoche che viviamo nella contemporaneità. Oltre ad alcuni miei brani ho incluso anche la Sonata 1959 di mio padre (Eliodoro Sollima, nda), una sonata breve che include tutto il suo mondo ed è una manifestazione di libertà a cui mi ispiro fortemente. Infine eseguirò Industry di Michael Gordon, un brano elettronico, e dei brani di Igor Stravinskij. Dov’è la contemporaneità in Stravinskij? Si tratta dei tre pezzi per solo clarinetto che ho adattato al violoncello».
Il concerto di Giovanni Sollima dà subito la misura di quello che ci si dovrà aspettare dagli appuntamenti del Festival InterSezioni che si snoderà tra i due teatri catanesi fino al 16 dicembre.
«Un tempo i festival di musica contemporanea erano vetrine claustrofobiche – spiega Sollima – mentre InterSezioni nasce chiedendosi cosa sia la modernità. Con Giovanni Ferrauto condividiamo questa necessità di spingere una creatività sempre nuova, slegata da preconcetti stilistici e libera da ogni vincolo. Una creatività nel senso più ampio, che non esclude necessariamente delle elucubrazioni, ma la parola sarà solo quella della musica. C’è tutto un mondo in cui la musica sta risorgendo con la sola necessità di fare musica. Ed è quello che, con coraggio, cerchiamo di fare anche noi».
Il Festival InterSezioni prosegue al Centro Universitario Teatrale venerdì 4 novembre con Drumming Ionisation di Percussio Mundi, concerto dedicato ai brani di Steve Reich e Edgard Varèse considerati, nelle loro profonde diversità stilistiche, pietre miliari nella musica del ‘900, pagine che hanno segnato la nascita di nuovi linguaggi musicali. Lo spazio dell’Università di Catania venerdì 11 novembre ospiterà poi Marimbando di Rosario Gioeni e venerdì 18 novembre Canto Ostinato di Simeon Ten Holt, concerto di musica elettronica a cura di Stefano Zorzanello con l’Actuàl Ensemble.
Il programma prosegue domenica 20 novembre al Teatro Sangiorgi con l’Orchestra della Camerata Strumentale Siciliana diretta da Sirio Sacchetti e Yuri Furnari, di cui sarà ospite il violinista Massimo Quarta – tra i maggiori esponenti italiani dello strumento, nonché primo italiano dopo Salvatore Accardo a vincere il prestigioso concorso Niccolò Paganini di Genova – per eseguire brani inediti scritti da giovani compositori siciliani. Nello stesso teatro venerdì 25 novembre sarà la volta del concerto di Sentieri Servaggi, l’ensemble nato nel 1997 da un’idea di Carlo Boccadoro (direttore artistico e musicale della formazione, che dirigerà a Catania), Filippo Del Corno e Angelo Miotto, con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. L’ensemble, che si caratterizza per le presentazioni parlate informali di ogni brano, eseguirà brani di Michael Nyman, Philip Glass, Carlo Boccadoro, Steve Reich, Lorenzo Ferrero, Mauro Montalbetti e Francesco Antonioni.
Mercoledì 7 dicembre si torna al Centro Universitario Teatrale per il debutto de L’Opera del Mendicante, una produzione tutta catanese realizzata nell’ambito del progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini” del Comune di Catania, di cui firma la regia Salvo Disca. Si tratta di una ballad opera del 1727 di John Gay – la stessa che ha ispirato l’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill – il cui libretto è stato tradotto e revisionato dal M° Giovanni Grasso e musicato con brani originali composti appositamente da Giovanni Ferrauto e dai suoi allievi (Andrea Passanisi, Claudio Lo Bartolo, Yuri Furnari, Guglielmo Nilletti e Simone Zappalà) che saranno eseguiti dallo Youth Music Ensemble.
Il Festival InterSezioni si concluderà venerdì 16 dicembre, eccezionalmente nella chiesa della Santissima Trinità (via Vittorio Emanuele II 346), con Il Natale di Sant’Alfonso, oratorio natalizio su testi di Sant’Alfonso de Liguori e musiche di Giovanni Ferrauto, eseguito dal Coro della Camerata Polifonica Siciliana e dai musicisti della Camerata Strumentale Siciliana, con la voce recitante di Ezio Donato.
Agli studenti dell’Università di Catania il Festival InterSezioni riserva agevolazioni e pacchetti promozionali diversi per ogni appuntamento, che saranno comunicati di volta in volta.
Informazioni e prenotazioni tel. 3920889640 (ore 10-13 e ore 16.30-20)
Biglietteria online: www.yeventi.com
Ingresso: 5 euro