Il 28 luglio si chiude la rassegna estiva organizzata dall’Associazione Algos – Monk Jazz Club di Catania nella Tenuta San Michele di Santa Venerina con il doppio concerto (alle 19 e alle 22) del quartetto inedito (una vera prima assoluta a tutti gli effetti) formato dal noto cantautore il quale si confronterà musicalmente col direttore artistico di “Jazz in vigna” al pianoforte e al flicorno, con Peppe Tringali alle percussioni e con Vincenzo Virgillito al contrabbasso
Quando la musica si affronta a viso aperto senza preconcetti e con il gusto della contaminazione fra i generi non c’è dubbio che nascono esperimenti di grande fascino. E’ quanto accadrà venerdì 28 luglio sull’ammaliante palcoscenico di “Jazz in vigna”, la rassegna estiva organizzata dall’Associazione Algos – Monk Jazz Club di Catania nella suggestiva Tenuta San Michele della etnea Santa Venerina. Protagonista per l’ultimo appuntamento della fortunata rassegna nata nel segno vincente della buona musica unita ad un ottimo calice di vino, sarà il quartetto inedito (una vera prima assoluta a tutti gli effetti) formato dal cantautore Mario Venuti il quale si confronterà musicalmente col direttore artistico di “Jazz in vigna” Dino Rubino al pianoforte e al flicorno, con Peppe Tringali alle percussioni e con Vincenzo Virgillito al contrabbasso. Due i concerti previsti in serata, il primo all’imbrunire alle 19 ed il secondo alle 22. I biglietti (€ 35 più diritti di prevendita) sono in fase di esaurimento.
«Non sarà un vero concerto jazz – annuncia Rubino -, certamente l’anima pop di Venuti si unirà alla nostra anima jazz così come non mancherà la musica brasiliana da Mario molto amata». Porte aperte, quindi, a jazz, pop e canzone d’autore, Venuti e Rubino si incontreranno per un concerto dalla matrice meticcia, una musica che passa per il Brasile con incursioni jazzistiche per approdare a brani di Umberto Bindi, Nada e alcuni successi dello stesso Venuti. Una musica del mondo.
L’eclettismo e la versatilità di Venuti non sono nuovi a nessuno ma mai come in questo periodo sono manifeste fra concerti con la band in chiave assolutamente pop, live voce e chitarra con tonalità più soft, i concerti con il Coro lirico siciliano per interpretare la canzone classica di inizio Novecento, fino al folk del progetto “Sicilia, la musica della madre terra” andato in scena al Bellini.
«Sul fronte jazz ho già avuto l’esperienza con gli Urban Fabula, di cui Peppe Tringali fa parte – commenta Venuti -. Con Vincenzo Virgillito suoniamo da tanti anni, con Dino per me è la prima volta. Ci saranno le mie canzoni insieme con alcune cover che ho cantato ultimamente – vedi “Il cuore è uno zingaro”, che già avevo ripreso in chiave cubana su “Tropitalia”, ma anche “Io che amo solo te” di Endrigo o “Arrivederci” di Umberto Bindi che ha un suo andamento swingante. Queste canzoni degli Anni 50 e 60, quelle del “protocantautorato” di autori come Tenco, Bindi, Endrigo, escono bene suonate in chiave jazz. Ovviamente fra le mie canzoni ci sarà il mio omaggio alla musica brasiliana da sempre vicina al mondo del jazz. Altri miei brani come “Un altro posto nel mondo” o “Mai come ieri” dimostrano che anche il pop può essere interpretato in chiave jazzistica. Mai come in questo periodo la trasversalità mi appartiene e la cosa mi diverte».