Il programma di cooperazione culturale Europa Creativa ha finanziato il progetto dell’associazione catanese Darshan realizzato con partner di 5 paesi del vecchio Continente finalizzato allo sviluppo e alla tutela del patrimonio tradizionale culturale europeo. Due appuntamenti a Catania metteranno in piedi l’Orchestra Folk Europea formata da 12 musicisti di vari paesi europei
Un pezzo d’Europa arriva a Catania. Merito dell’Associazione Darshan, una delle poche realtà isolane con una visione europeista e internazionale, che con il progetto “Nu-folk Global Connections” ha superato a pieni voti la rigida selezione del Programma Cultura di Europa Creativa, lo strumento principale della cooperazione culturale dell’Unione Europea.
E’ la prima volta, in 20 anni, che un progetto culturale siciliano viene ammesso ai fondi di Europa Creativa, ma d’altronde quello ideato dall’Associazione Darshan, e che coinvolge altri 5 partner europei (il management ungherese MediaEvent, il festival belga Dranouter, il collettivo spagnolo di musicisti Miramundo, il festival danese Halkær e il management culturale lettone Lauska) è un progetto culturale di ampio respiro che guarda alla musica folk europea unendo musicisti di diversa provenienza, per uno scambio culturale reciproco e costruttivo, secondo i più elementari principi che da sempre caratterizzano il Vecchio continente. “Nu-folk Global Connections” è tutto questo, e anche di più: è promozione della diversità culturale, sviluppo e tutela del patrimonio tradizionale culturale europeo, un valido esempio di cooperazione tra Stati membri, è diffusione della cultura musicale ma anche promozione di scambi culturali per la creazione artistica, nonché dialogo interculturale che è da sempre una priorità dell’Unione Europea.
«L’esperienza di Nu-folk Global Connections ci ha dato l’opportunità di raffrontarci con una realtà europea – dice Mario Gulisano, presidente di Darshan -, dove i sistemi funzionano in modo molto più professionale rispetto all’Italia. La prima cosa che ci hanno detto è stato: “Congratulazioni, non è semplice arrivare fin qui”. Da noi tutto questo ormai si è perso, e spesso siamo lasciati soli dalle istituzioni, mentre a livello europeo la macchina amministrativa ti guida e lavora per rendere più semplice il lavoro di noi organizzatori, e percepisci la complementarietà dei due ruoli. In questo sistema, anni luce distante dal nostro, ci si sente parte integrante di una comunità, dove non ci sono distinzioni fra paesi poveri o ricchi, e non ai margini di un sistema operativo».
Il progetto “Nu-folk Global Connections” – presentato nei giorni scorsi in Finlandia in occasione del Womex 2019 – coinvolgerà alcuni musicisti professionisti provenienti da Belgio, Danimarca, Spagna, Ungheria e Lettonia, oltre che dalla Sicilia, nella creazione di un’Orchestra folk multiculturale che rielaborerà le tradizioni musicali dei paesi partner attraverso arrangiamenti moderni e attuali.
Appuntamento a Catania, dal 22 al 25 novembre prossimi, per la prima delle due residenze artistiche, che inizialmente vedrà coinvolti solo alcuni dei i 12 musicisti professionisti che hanno risposto alla call internazionale, e che per quattro giorni lavoreranno insieme, peer to peer, alla stesura di musiche e testi, un processo creativo che sarà influenzato dal bagaglio culturale di ogni musicista ma che risentirà inevitabilmente delle suggestioni che l’isola siciliana sa trasmettere: sia a livello culturale che paesaggistico, oltre che naturalistico. Il frutto di questa prima settimana di lavori di “Nu-folk Global Connections” sarà presentato al pubblico, da una piccola rappresentanza di musicisti coinvolti nel progetto, domenica 24 novembre durante un live al Centro Zo di Catania.
I musicisti di “Nu-folk Global Connections” si ritroveranno ancora nella città dell’Etna, dal 6 al 14 gennaio prossimi, per perfezionare quella che sarà l’Orchestra folk europea e il loro repertorio, che presenteranno in anteprima martedì 14 gennaio sempre al Centro Zo di Catania, prima di partire in tour per i più prestigiosi festival folk europei che li terranno impegnati per tutto il 2020: il Babel Night di Barcelona (Spagna) il 25 aprile; l’Halkaer Festival in Danimarca il 7 giugno; lo Sviests Festival in Lettonia l’11 giugno; il Babel Sound in Ungheria il 25 luglio; l’Alkantara fest in Sicilia il 3 agosto e il Festival Dranouter, in Belgio, il 9 agosto.
Ma non è tutto. Dai live dell’Orchestra “Nu-folk Global Connections” sarà prodotto un esclusivo CD – pubblicato e distribuito dall’etichetta discografica di uno dei Paesi partner – che sarà distribuito gratuitamente al Womex 2020, l’esposizione internazionale di world music organizzata ogni anno in Paese diverso d’ Europa, che nel 2020 sarà ospitato dall’Ungheria.
Contestualmente, saranno presentati i risultati della ricerca bilingue (italiano e inglese) commissionata all’Università di Catania e coordinata dall’esperto di Audience development Francesco Mannino nell’ambito del progetto “Nu-folk Global Connections”, con la quale si cercherà di dare una o più risposte a diversi quesiti legati all’importanza e all’impatto della musica tradizionale in Europa. Alla domanda “La musica popolare ha un valore nel mercato della musica attuale?” si tenterà di dare risposte plausibili in merito all’audience development, alla formazione di nuovo pubblico e alle possibili ricadute economiche sul tessuto sociale e sui flussi turistici dei paesi partner. I risultati dello studio, che sarà condotto sul piano sociale, musicale e della fruizione da parte del pubblico, sarà reso disponibile per i professionisti del settore e per le ricerche universitarie correlate ai fenomeni culturali e turistici.
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